DUETTO
(HO
CHIUSO GLI OCCHI E HO MANGIATO)
di Antonio
Moresco
Adattamento e regia: Chiara Condrò , Elisa Turco Liveri
Con: Chiara Condrò, Elisa Turco Liveri
Installazioni
video: Salvatore Insana
Disegno luci:
Giovanna Bellini
Fonica: Marco De Tommasi
Costumi: Daniele Ferranti
Produzione: Compagnia del Meta-Teatro
Duetto
inscena il dialogo
immaginario tra Maria Callas e la leggendaria tenia che il soprano avrebbe
ingerito al fine di dimagrire. Crescendo nelle sue viscere il verme impara a
cantare, diventa un contrappunto, una sfumatura nera che rende la sua voce
inimitabile.
Corpo a corpo di voce e nervi, in profondità,
tra le viscere della donna, lotta tra luce e ombra, tra l’armonia e la sua virale contropartita, tra
regola ed evasione.
È la parte nascosta, quella maledetta, a creare
l’effetto dirompente, fino a raggiunta simbiosi.
La voce e il suo doppio si nutrono di un'intensità tutta interiore, un canto dentro l’altro fatto di strappi violenti e abbandoni
estremi. A poco a poco non si può più far a meno del proprio carnefice. Desideri che
chi ti divori completi la sua opera.
Il duello non è solo vocale, ma si estende anche
al rapporto patologico della Callas con il canone estetico dominante: il
dissidio tra l'immagine di se stessa e l'idea di perfezione che la mondanità
richiede è l'eterna condanna a cui tutte le donne sono sottoposte. Nelle stanze
d'albergo, tra spartiti e prove notturne, tra il profumo dei fiori degli
ammiratori, la Callas dialoga con il suo doppio, fino a torturarsi.
Ma cosa importa la bella voce quando c'è la Voce?